Agd Piemonte e valle d’Aosta da sempre sostiene che chi vive con il diabete può fare di tutto, gli ostacoli con cui confrontarsi sono differenti, ma con impegno e metodo si possono superare i limiti per raggiungere qualsiasi obiettivo. La testimonianza del nostro amico Luca è la prova che, come sostiene sempre lui, TUTTO E’ POSSIBILE:
Sono Luca Vanni ho 41 anni e sono diabetico dall’età di 12 anni. Sono tecnico informatico presso una ditta di Milano, amo lo sport, amo il triathlon, amo l’IRONMAN. L’ironman è un triathlon in versione super-endurance: 3,8km di nuoto,180,2 km di bici e 42,2km di corsa.
Il mio avvicinamento allo sport è ricominciato (dopo un po’ di anni di non voglia di fare sport), quando sono ingrassato, il diabete non andava benissimo. Così nell’ottobre 2009 mi sono messo a correre (2giri intorno all’arena di Milano 1400m); per poi arrivare dopo un anno e mezzo a portare a termine la mia prima maratona (42,2km). Poi una seconda, poi una terza, quarta e quinta…..il diabete che migliora nel compenso e la perdita di 14kg, però il correre non mi bastava più, così ho cominciato anche ad andare in bici, dopo quasi 6 mesi di uscite in bici e di corsa ho capito che dovevo provare nuove emozioni. Pur odiando il nuoto mi sono buttato nel triathlon sprint (750m nuoto,20km bici,5km di corsa), per poi dopo 2 anni arrivare a portare a termine il mio primo Ironman nell’ottobre 2015 (in 13h)
Il diabete, come dico sempre, è uno sport in più nella disciplina del triathlon. Comunque con i mezzi di adesso (sensori e microinfusori…) la cosa è un pochino più semplice, anche se ci sono giorni di glicemie no che non ti permettono di allenarti o che non ti permettono di dare il massimo in allenamento.
Durante la preparazione di un IRONMAN mi alleno tutti i giorni, suddividendo lavori di tecnica a uscite in bici e di corsa lunghe, oltre che andare a nuotare in acque libere..
Il consiglio che posso dare ha chi ha la mia stessa patologia è di praticare qualsiasi sport, perché il diabete non deve essere un ostacolo all’attività fisica, ma sport e diabete sono un binomio inscindibile. Come dico sempre basta avere testa e cercare di controllarsi, per poter eseguire l’attività fisica in tranquillità e non andare incontro negli anni alle complicanze di questa patologia.
Io mi sono appassionato al triathlon, ma soprattutto all’IRONMAN. Mi dicono che sono pazzo a fare quelle distanze. Ma le sensazioni che si provano a portare a termine una gara così lunga (sapendo che fino a pochi anni fa non veniva rilasciato il certificato di medicina sportiva a chi aveva il diabete) sono una cosa fantastica
Io ho avuto l’esordio nel lontano 1989, ho iniziato con le siringhe da insulina. Ho incontrato molta ignoranza su questa patologia. Essere chiamato drogato, non avere riferimenti di persone diabetiche che mi potessero aiutare nel superare le difficoltà…non sentirsi uguale agli altri.
Poi capire che il diabete non è per niente un ostacolo, anzi è diventato il motivo per alzarmi e combattere per poter far capire che si può avere una vita regolare; diventare quella persona che a me è mancata all’esordio…essere quello che a me è mancato e che potrebbe far vivere in maniera più “dolce” l’esordio di questa malattia sia ai bambini che alle loro famiglie.