- Nel mondo ogni 17 secondi si diagnostica un nuovo caso di diabete: oggi sono 230 milioni le persone con diabete e si stima che nel 2030 saranno 430 milioni. Il diabete di tipo 1 riguarda circa il 5% delle persone con diabete.
Un malato su tre non sa di avere il diabete. - Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata dall'aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina, un ormone secreto nel pancreas. Quando l'insulina è prodotta in quantità non sufficiente dal pancre3as nel sangue si avranno livelli di glucosio più alti del normale (iperglicemia) favorendo, così, la comparsa del diabete mellito.
- La concentrazione di glucosio nel sangue si misura con la glicemia. In soggetti sani, che hanno una vita regolare e un'alimentazione corretta, generalmente nell'arco della giornata i valori della glicemia si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl. Secondo le linee guida dell ADA la diagnosi di diabete è certa con un valore di glicemia di 200 mg/dl rilevato in qualunque momento della giornata associato a sintomatologia specifica o dopo due ore da OGTT (curva da carico di glucosio orale ) oppure con due valori a digiuno superiori o uguali a 126 oppure con una glicata superiore o uguale a 6,5 % (48 mmol/mol).
- Nel 1921 i ricercatori Banting, Best, Colliprs e McLeod allestiscono estratti pancreatici ricchi di insulina che riducono la glicemia quando iniettati a cani resi diabetici con la rimozione del pancreas. E' la scoperta (poi premiata con il Premio Nobel) che preclude al trattamento del diabete con insulina e che permette di cambiare la prospettiva di vita dei pazienti diabetici di tipo 1 (insulino-dipendenti) che prima morivano in tempi rapidi dopo la diagnosi della malattia. L'anno dopo Leonard Thompson, un ragazzo di 14 anni malato di diabete, viene curato con insulina.
- Nella grande maggioranza dei casi la malattia non presenta alcun sintomo. Se questi sono presenti si tratta di sete intensa (polidpsia), necessità di urinare spesso con urine abbondanti (poliuria), stanchezza (astenia). Nel diabete di tipo 1 vi è spesso perdita di peso e l'inizio della malattia può essere brusco e con notevole malessere, sonnolenza e odore di acetone nell'alito.
- Il diabete di tipo 1 non deve essere trascurato perché le complicanze croniche della malattia possono essere lievi, moderate ma anche gravi, disabilitanti o fatali. Il diabete è la principale causa di cecità, di insufficienza renale con necessità di dialisi o trapianto, di amputazione non traumatica di un arto, e una delle principali cause di infarto del cuore e di ictus cerebrale.
- In media la diagnosi di diabete di tipo 2 arriva con un ritardo di 5-10 anni rispetto all'inizio reale dell'iperglicemia. Per evitare questo problema è necessario prevenire l'insorgenza della malattia con controlli frequenti della glicemia, soprattutto nei soggetti a maggiore rischio.
- Di diabete, ad oggi, non si può guarire, ma la malattia può essere tenuta sotto controllo. Le basi della cura del diabete sono l'educazione terapeutica, la corretta alimentazione, l'attività fisica e i farmaci.
- Per l'ampia diffusione, per la cronicità, per la necessità di usare molti farmaci e presidi diagnostici e terapeutici, per il frequente sviluppo di complicanze acute e croniche il diabete è una patologia molto costosa. Una patologia che assorbe circa il 10% della spesa sanitaria nazionale e regionale, con un costo pro-capite che si aggira sui 2600€ per anno.
- Il diabete non è una malattia contagiosa: vivere con un diabetico non fa venire il diabete. Il diabete non è una malattia ereditaria, nel senso che, tranne che per poche varietà molto rare, non c'è un passaggio inevitabile della malattia da una generazione ad un'altra. Esiste però una predisposizione familiare, soprattutto nel caso del diabete di tipo 2, per cui chi ha un familiare con il diabete fra i parenti di primo grado (genitori, fratelli) ha un rischio di contrarre la malattia superiore rispetto a chi non ha parenti con il diabete.
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